Nazionale

Uguaglianza di genere, risorsa infinita che non è ancora realtà

La Strategia europea sull'uguaglianza di genere richiama valori e principi che muovono le azioni dell'Uisp

 

Il dietrofront della Commissione europea sulle linee guida sulla comunicazione inclusiva volute dalla commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli su gender e radici cristiane, riporta alla mente l' Union of Equality dell'Unione Europea, cioè un' Unione di uguaglianza in cui le donne e gli uomini, le ragazze e i ragazzi, in tutta la loro diversità, siano liberi di perseguire le loro scelte di vita, abbiano pari opportunità di realizzarsi e possano, in ugual misura, partecipare e guidare la nostra società europea. Per raggiungerla, l'Europa propone alcuni piani mirati a ribadire il rispetto dei diritti umani su vari fronti: donne, comunità Lgbtqi, disabili, migranti. Valori, questi, che l'Uisp difende con convinzione attraverso le iniziative di sport sociale, per tutti e tutte, che lanciano forti messaggi di sostegno all'inclusione, al rispetto, alla libertà individuale, alla parità di genere, alla cultura della non violenza. Ne sono un esempio la Partita della Parità e del Rispetto, che ha visto in campo attori, giornalisti e calciatrici afgane; il primo Campionato di calcio a 7 misto, organizzato dall’Uisp Bologna nell’ambito del progetto #GIOCHIamoMISTI; i laboratori del progetto Uisp "Differenze" contro la violenza di genere. 

La Strategia per l'uguaglianza di genere 2020-2025, presentata lo scorso anno dalla Commissione europea, mira proprio ad agire contro violenza e stereotipi, definendo azioni chiave per i prossimi 5 anni. La Strategia per l'uguaglianza di genere europea riconosce in primis che nessuno Stato membro dell'UE ha finora raggiunto la parità tra donne e uomini e che persistono divari di genere in materia di occupazione, retribuzione, assistenza e pensioni. Tra le azioni chiave per colmare questo gap figurano: porre fine alla violenza e agli stereotipi di genere; garantire pari partecipazione e opportunità nel mercato del lavoro; assicurare la parità di retribuzione; raggiungere l'equilibrio di genere nel processo decisionale e in politica. Il secondo dato di fatto è che, in Europa, il 33% delle donne ha subito violenze fisiche e/o sessuali, mentre il 55% è stato molestato sessualmente. Per arginare il fenomeno, la Strategia richiede misure legali per criminalizzare la violenza contro le donne. La Commissione proporrà la legge sui servizi digitali per chiarire quali misure ci si aspetta dalle piattaforme per affrontare le attività illegali on line, compresa la violenza contro le donne.

Un altro gap riguarda la retribuzione: le donne nell'UE guadagnano in media il 16% in meno degli uomini e continuano a incontrare ostacoli all'accesso e alla permanenza nel mercato del lavoro. La parità di genere è una condizione essenziale per un'economia europea innovativa, competitiva e fiorente. Per questo, la Commissione raddoppierà anche gli sforzi per applicare gli standard europei sull'equilibrio tra lavoro e vita privata, per consentire alle donne e agli uomini una possibilità reale di svilupparsi allo stesso modo, sia a livello personale che professionale. L'ultimo punto ribadito dalla Strategia europea segnala che le donne rimangono sottorappresentate nelle posizioni di vertice. Nelle grandi aziende europee, ad esempio, solo l'8% degli amministratori delegati sono donne. Per arginare questo problema, la Commissione promuoverà la partecipazione delle donne alla politica, attraverso finanziamenti e condivisione delle migliori pratiche. Per dare l'esempio, la Commissione si adopererà per raggiungere un equilibrio di genere del 50% a tutti i livelli della sua gestione entro la fine del 2024.

L'uguaglianza è un principio che deve essere garantito anche alla comunità Lgbtiq. Negli ultimi anni, sono stati compiuti interessanti progressi verso l'uguaglianza, tuttavia la discriminazione persiste e il 43% delle persone Lgbtiq dichiara di sentirsi discriminato. A questo proposito, la Strategia per l'uguaglianza Lgbtiq 2020-2025 definisce una serie di azioni mirate a tutela della comunità Lgbtiq affinché le persone si sentano sicure e abbiano pari opportunità di prosperare e di partecipare appieno alla società. La Strategia definisce una serie di azioni mirate, suddivise in quattro pilastri principali e incentrate sui seguenti aspetti: combattere la discriminazione; garantire la sicurezza; creare società inclusive; e guidare la lotta a favore dell'uguaglianza delle persone Lgbtiq nel mondo.

Anche le persone con disabilità hanno il diritto di partecipare a tutti gli ambiti della vita, proprio come tutti gli altri. Anche se gli ultimi decenni hanno portato progressi nell'accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione, all'occupazione, alle attività ricreative e alla partecipazione alla vita politica, permangono molti ostacoli. La Strategia per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030 prevede iniziative chiave che ruotano attorno a diversi temi principali. Si riconosce che le persone con disabilità hanno lo stesso diritto degli altri cittadini dell'UE di trasferirsi in un altro paese o di partecipare alla vita politica. Per questo, entro la fine del 2023, la Commissione europea proporrà una Carta europea della disabilità per tutti i paesi dell'UE che faciliterà il riconoscimento reciproco dello stato di disabilità tra gli Stati membri. In secondo luogo, si riconosce il diritto delle persone con disabilità ad una vita indipendente e inclusiva. Infine, si ribadisce il principio della non discriminazione e delle pari opportunità, mirando a proteggere le persone con disabilità da ogni forma di discriminazione e violenza. 

Il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025 definisce invece una serie di azioni per contrastare il razzismo attraverso il diritto dell'UE ma anche altri mezzi, collaborando con gli Stati membri, comprese le forze dell'ordine nazionali, i media e la società civile. Il piano prevede una migliore applicazione del diritto europeo circa il quadro giuridico per combattere la discriminazione, il razzismo e la xenofobia; un coordinamento più stretto tra le varie parti che hanno il compito di tutelare sul rispetto dei diritti; un' intensificazione maggiore degli sforzi per prevenire atteggiamenti discriminatori da parte delle autorità di contrasto e a aumentare la credibilità del lavoro delle forze dell'ordine contro i crimini d'odio. Inoltre, gli Stati membri sono incoraggiati ad adottare piani d'azione nazionali contro il razzismo e la discriminazione razziale entro la fine del 2022. 

Il Quadro strategico UE per i Rom 2020-2030 mira invece a sostenere i rom nell'UE. Ci sono sette aree chiave di attenzione: uguaglianza , inclusione , partecipazione , istruzione , occupazione , salute e alloggio . Per ciascun settore, la Commissione ha presentato nuovi obiettivi e raccomandazioni per gli Stati membri su come raggiungerli, per garantire che l'UE compia maggiori progressi nel fornire il sostegno vitale che tanti rom che vivono nell'UE hanno ancora bisogno.